verifica della propria verticale
Visita posturale attaverso uno screening
Durante la visita posturale, si valuta la capacità del soggetto di mantenere la propria verticale rispetto al suolo in condizioni statiche. Questo avviene attraverso quattro foto (dal davanti, dal fianco dx, di spalle, dal fianco sx).
La postura si può definire come la sensibilità propriocettiva distribuita dall’occhio al piede, passando attraverso l’apparato occlusale e tutta la muscolatura del corpo, finalizzata a regolare la rappresentazione cosciente della verticalità.
L’integrazione di tutte queste informazioni con la parte cognitiva è la più nota funzione del sistema tonico posturale.
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i 5 test di valutazione
Screening propriocettivo
Si tratta di 5 test che indagano l’influenza dell’informazione propriocettiva, visiva e vestibolare sul controllo posturale e sul movimento in varie situazioni sensoriali e di appoggio (statico e dinamico, monopodalico, bipodalico, seduto e marciando sul posto).
Lo screeening prevede una valutazione propriocettiva e visuo-propriocettiva del cliente.
Test di valutazione | Durata | Descrizione |
1. Test di Riva statico (propriocettivo)(monopodalico) | 3’15” | Valuta il controllo propriocettivo, il rischio di caduta, il rischio infortuni e in che misura la stabilità del soggetto è dipendente dall’informazione visiva. |
2. Test di Riva dinamico (visuo-propriocettivo)(monopodalico) | 6’45” | Valuta il controllo visuo-propriocettivo e l’entropia del soggetto. È composto da prove senza vincoli, con vincolo arti superiori e con vincolo totale. |
3. Test di Fukuda-Alpini (marcia sul posto) | 50” | Valuta la stabilità della testa e la coordinazione testa-tronco durante la marcia sul posto in differenti condizioni sensoriali (occhi chiusi e aperti) |
4. Test stabilometrico (bipodalico) | 2’30” | Valuta la stabilitàposturale in appoggio bipodalico in differenti condizioni sensoriali |
5. Test di Riva dinamico seduto | 5’30” | Valuta la stabilità funzionale e le strategie di controllo posturale del rachide |
Ma cos’è la propriocezione e perché è fondamentale?
Qui sotto potete leggere un approfondimento sull’argomento con alcune considerazioni del dott. Riva.
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COSA È LA PROPRIOCEZIONE?
Propriocezione deriva dal latino ( proprium = proprio) e significa “ricezione dei segnali propri”, cioè provenienti da strutture proprie.
I segnali propriocettivi nascono infatti dai sensori presenti nei muscoli, nei tendini e nelle articolazioni e rappresentano il canale sensoriale più importante. Senza di essi possono esistere solo movimenti lenti e impacciati che richiedono lunghissimi allenamenti ed il continuo controllo della vista per essere effettuati.
I sensori propriocettivi sono in grado di trasformare la deformazione meccanica dovuta alla pressione, allo stiramento ed alla tensione in segnali elettrici e di inviarli attraverso le fibre nervose al midollo spinale. Questi segnali risalgono quindi fino al “cervello profondo”, strutture nervose che rimangono al di sotto dei livelli della coscienza (sottocorticali).
Solo un segnale su un milione tra quelli che arrivano al “cervello profondo” raggiunge il livello cosciente (proprio percezione) ed è responsabile del senso di posizione e di movimento di un’articolazione (sapere ad esempio qual è la posizione di una mano ad occhi chiusi). La maggior parte del flusso dei segnali propriocettivi (archeo propriocezione) si ferma a livello del “cervello profondo” cioè a livello delle strutture più primitive e arcaiche del sistema nervoso, presenti in tutti i vertebrati, da cui dipendono la qualità, la fluidità, la sicurezza dei movimenti, la postura e la gestione dell’equilibrio e che non sono sotto il dominio della coscienza.
Considerazioni del dott. Riva
Quando al dott. Riva viene chiesto perché i segnali propriocettivi, che raggiungono il livello cosciente siano soltanto uno su un milione egli risponde formulando una domanda:
è utile che il presidente di una grande azienda multinazionale sia mantenuto al corrente, minuto per minuto, di come varia la produzione nei vari stabilimenti sparsi nel mondo?
Sicuramente no, i suoi compiti sono altri.
Allo stesso modo la corteccia cerebrale, che si è formata in un momento successivo rispetto ai centri arcaici più profondi, riceve solo quella piccola parte di segnali che le sono utili per essere al corrente di cosa succede e che è in grado di gestire compatibilmente con i suoi tempi di elaborazione.
Ricevere più segnali non aggiungerebbe nulla al suo livello di coscienza, perché non sarebbe sufficientemente veloce per elaborarli e l’accesso di informazioni manderebbe in crisi il sistema.
I centri nervosi più antichi, che l’uomo condivide in gran parte con gli altri vertebrati, erano perfettamente in grado di assolvere ad un raffinato controllo del movimento, dell’equilibrio e della stabilità articolare ben prima che comparisse lo sviluppo delle aree corticali tipiche dell’uomo.
È quindi ovvio che il massimo livello funzionale per svolgere le funzioni di mantenimento dell’equilibrio, posturali, di controllo di gran parte dei movimenti sia stato raggiunto in assenza delle strutture corticali.
(tratto da “Ghepardi da salotto” di Dario Riva Edizioni Kemet 2018)
Infine ricordiamo che Kinestudio propone anche trattamenti manuali di massoterapia, osteopatia e digito pressione shiatsu (metodo IOKAI).
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Se hai problemi di postura, puoi richiedere una valutazione posturale presso il nostro studio a Pallanza, in provincia di Verbania.
Possiamo effettuare uno screening per valutare la propria verticale rispetto al suolo e inoltre uno screening propriocettivo attraverso 5 test.
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